In Parlamento arriva una settimana densa: si discute di giustizia, conti pubblici e cultura. Sulla carta un bel programma; nella pratica, il solito copione: tempi contingentati, testi chiusi, confronto ridotto all’osso. Il Governo pretende un applauso a scena aperta e il Parlamento dovrebbe limitarsi a fare il notaio. No grazie: i cittadini della provincia di Varese meritano trasparenza, non una liturgia.
DDL cost. 1917-B – Norme sull’ordinamento giurisdizionale e istituzione della Corte disciplinare . Qui non si parla di una circolare interna, ma di equilibri costituzionali. Per la maggioranza, però, vale la regola d’oro: se non è complesso, acceleriamo; se è complesso… acceleriamo lo stesso. Peccato che accelerare su una curva stretta senza guardrail, di solito, finisca male.
Domanda semplice: si vogliono correggere storture o disegnare un’architettura disciplinare che mette la magistratura in affitto con vista Chigi? Cautela e ascolto dovrebbero essere le parole chiave. Invece la risposta è l’ormai famoso “fidatevi”. Grazie, ma il controllo democratico non è un atto di fede.
DDL 2536 – Rendiconto generale dello Stato 2024 | DDL 2537 – Assestamento del bilancio dello Stato 2025 .
Ecco il cuore della settimana. Normalmente il bilancio è l’occasione per misurare le scelte: quali priorità, quali investimenti, quali tagli. Normalmente. Qui, invece, arriva in Aula una coppia di testi immodificabili nei fatti. Traduzione dal “burocratese”: votate e non disturbate il manovratore.
Effetto sul Varesotto? Se non possiamo incidere, chi difende imprese, lavoratori e servizi locali? Se la coperta è corta, qualcuno resta al freddo: senza confronto, guarda caso, restano al freddo sempre gli stessi. Chiediamo conti chiari, tracciabilità della spesa e verifica degli impatti territoriali.
PDL 2097-A e abbinate – Istituzione della festa nazionale di San Francesco d’Assisi (dossier Servizio Studi).
Francesco è un simbolo alto di pace, sobrietà e fraternità: nulla da eccepire. Ma la domanda è un’altra: è questa la priorità adesso? Con crisi industriali aperte, caro-vita che morde e servizi territoriali in apnea, la maggioranza scopre il gusto per le giornate simboliche. Si celebra molto, si governa poco. Per noi la festa è la conseguenza di politiche che funzionano, non il contrario.
Mozione n. 1-00445 – Iniziative per il finanziamento del settore del cinema e dell’audiovisivo (testo in allegato all’ODG; eventuali resoconti consultabili sul sito della Camera).
Il settore merita sostegno: lavoro, indotto, identità culturale. Ma servono criteri chiari, bandi trasparenti, valutazioni indipendenti. Senza regole, il confine tra cultura e cultura delle amicizie è sottile. Noi chiediamo un sistema che premi qualità e innovazione, non chi conosci.
Bilanci blindati e riforme lampo hanno conseguenze concrete su imprese, lavoratori, famiglie e servizi della provincia di Varese. Ogni euro assegnato o negato, ogni regola scritta male o troppo in fretta, si traduce in ritardi, tagli, burocrazia. Chiediamo trasparenza sugli impatti territoriali, monitoraggi pubblici e valutazioni ex-post sui risultati. Le priorità non si annunciano in conferenza stampa: si leggono nei capitoli di spesa.
Come Movimento 5 Stelle saremo vigili, propositivi e puntuali. No alle passerelle e alle ratifiche al buio, sì a trasparenza, partecipazione e rispetto delle regole. Se la maggioranza cerca l’ennesima standing ovation, noi porteremo in Aula i numeri e la voce del territorio.
Nota: tutti i link rimandano a pagine ufficiali della Camera e si aprono in una nuova finestra.