Costituzione sotto scacco, Parlamento chiuso: per Meloni un week-end elettorale vale più della democrazia


"Una legge costituzionale sulla giustizia fermata per la campagna elettorale, come se il Parlamento fosse solo un fastidio da mettere in pausa."


Roma/Varese, 17 set.
"Questa settimana il Parlamento ha tirato giù la saracinesca, non per un evento storico o per un’emergenza nazionale, ma per un semplice week-end elettorale in alcune regioni.
Le commissioni parlamentari sono state sconvocate, i lavori sospesi: come dire, prima la campagna, poi – forse – la Costituzione.

Una legge costituzionale sulla giustizia, che dovrebbe essere affrontata con rigore e rispetto delle procedure democratiche, viene così trattata come una pratica qualsiasi, da riprendere dopo i comizi.
Ormai il messaggio è chiaro: “Vi abbiamo fatto parlare in Aula, adesso basta, la decisione la prendiamo noi”.

Eppure non parliamo di una norma tecnica, ma di una riforma che cambia l’assetto della giustizia e l’indipendenza della magistratura, spezzando l’unità della giurisdizione e aprendo la strada a un controllo politico dei pubblici ministeri.
Non accelera i processi, non porta trasparenza, non aiuta i cittadini.
È solo il tentativo di consegnare ancora più potere a chi già governa.

Nel frattempo, mentre si gioca con la Costituzione come fosse un volantino elettorale, territori come la provincia di Varese restano senza risposte su temi fondamentali: lavoro, servizi, sostegno alle imprese.
Perché quando la priorità diventa fare campagna, tutto il resto viene messo in coda… come in un ufficio chiuso per ferie.

Dopo la seconda lettura, la parola passerà ai cittadini attraverso un referendum costituzionale.
E lì non basterà chiudere il Parlamento: saranno le persone, nelle piazze e fuori dai palazzi, a smascherare gli inganni, a capire chi ha difeso la Costituzione e chi l’ha usata come uno slogan.
E sarà la gente a dire, con il voto, che la giustizia appartiene ai cittadini, non ai potenti."

Così in una nota Antonio Ferrara, deputato del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Attività Produttive della Camera.

CALENDARIO AULA  15-19 settembre 2025

Settimana politica: bilanci blindati, riforme in corsa e priorità da passerella

In Parlamento arriva una settimana densa: si discute di giustizia, conti pubblici e cultura. Sulla carta un bel programma; nella pratica, il solito copione: tempi contingentati, testi chiusi, confronto ridotto all’osso. Il Governo pretende un applauso a scena aperta e il Parlamento dovrebbe limitarsi a fare il notaio. No grazie: i cittadini della provincia di Varese meritano trasparenza, non una liturgia.

Linea M5S: meno passerelle, più merito; meno slogan, più numeri; meno cronometro, più dibattito.

1) Riforma costituzionale – Corte disciplinare

DDL cost. 1917-B – Norme sull’ordinamento giurisdizionale e istituzione della Corte disciplinare . Qui non si parla di una circolare interna, ma di equilibri costituzionali. Per la maggioranza, però, vale la regola d’oro: se non è complesso, acceleriamo; se è complesso… acceleriamo lo stesso. Peccato che accelerare su una curva stretta senza guardrail, di solito, finisca male.

Domanda semplice: si vogliono correggere storture o disegnare un’architettura disciplinare che mette la magistratura in affitto con vista Chigi? Cautela e ascolto dovrebbero essere le parole chiave. Invece la risposta è l’ormai famoso “fidatevi”. Grazie, ma il controllo democratico non è un atto di fede.

2) Conti pubblici – Rendiconto 2024 e Assestamento 2025

DDL 2536 – Rendiconto generale dello Stato 2024  |  DDL 2537 – Assestamento del bilancio dello Stato 2025 .

Ecco il cuore della settimana. Normalmente il bilancio è l’occasione per misurare le scelte: quali priorità, quali investimenti, quali tagli. Normalmente. Qui, invece, arriva in Aula una coppia di testi immodificabili nei fatti. Traduzione dal “burocratese”: votate e non disturbate il manovratore.

Effetto sul Varesotto? Se non possiamo incidere, chi difende imprese, lavoratori e servizi locali? Se la coperta è corta, qualcuno resta al freddo: senza confronto, guarda caso, restano al freddo sempre gli stessi. Chiediamo conti chiari, tracciabilità della spesa e verifica degli impatti territoriali.

3) “Festa nazionale” di San Francesco d’Assisi

PDL 2097-A e abbinate – Istituzione della festa nazionale di San Francesco d’Assisi  (dossier Servizio Studi).

Francesco è un simbolo alto di pace, sobrietà e fraternità: nulla da eccepire. Ma la domanda è un’altra: è questa la priorità adesso? Con crisi industriali aperte, caro-vita che morde e servizi territoriali in apnea, la maggioranza scopre il gusto per le giornate simboliche. Si celebra molto, si governa poco. Per noi la festa è la conseguenza di politiche che funzionano, non il contrario.

4) Cinema e audiovisivo

Mozione n. 1-00445 – Iniziative per il finanziamento del settore del cinema e dell’audiovisivo (testo in allegato all’ODG; eventuali resoconti consultabili sul sito della Camera).

Il settore merita sostegno: lavoro, indotto, identità culturale. Ma servono criteri chiari, bandi trasparenti, valutazioni indipendenti. Senza regole, il confine tra cultura e cultura delle amicizie è sottile. Noi chiediamo un sistema che premi qualità e innovazione, non chi conosci.


Perché riguarda Varese (e non è “politica romana”)

Bilanci blindati e riforme lampo hanno conseguenze concrete su imprese, lavoratori, famiglie e servizi della provincia di Varese. Ogni euro assegnato o negato, ogni regola scritta male o troppo in fretta, si traduce in ritardi, tagli, burocrazia. Chiediamo trasparenza sugli impatti territoriali, monitoraggi pubblici e valutazioni ex-post sui risultati. Le priorità non si annunciano in conferenza stampa: si leggono nei capitoli di spesa.

Impegni che portiamo in Aula, con lo sguardo su Varese:
  • Conti chiari: dati aperti, facilmente consultabili, con focus sugli effetti per la provincia.
  • Tempi certi: stop alle maratone notturne che bruciano il confronto.
  • Bandi trasparenti e valutazioni indipendenti per cultura e audiovisivo.
  • Tutela degli equilibri costituzionali: prima la democrazia, poi la velocità.

La nostra posizione

Come Movimento 5 Stelle saremo vigili, propositivi e puntuali. No alle passerelle e alle ratifiche al buio, a trasparenza, partecipazione e rispetto delle regole. Se la maggioranza cerca l’ennesima standing ovation, noi porteremo in Aula i numeri e la voce del territorio.


Documenti ufficiali

Nota: tutti i link rimandano a pagine ufficiali della Camera e si aprono in una nuova finestra.

Meno sanità, più armi: la scelta sbagliata del Governo Meloni

 

Questa settimana la Camera dei Deputati ha discusso una mozione fondamentale per il futuro del Paese: dire no all’aumento vertiginoso delle spese militari e sì a maggiori investimenti nei servizi essenziali come sanità, scuola, welfare, ambiente e ricerca.

Al recente vertice NATO di giugno, la Premier Giorgia Meloni ha sottoscritto l’impegno a portare la spesa militare italiana al 5% del PIL entro il 2035, senza alcun confronto preventivo con il Parlamento.
Tradotto in cifre: oltre 100 miliardi di euro in più ogni anno destinati a difesa e sicurezza, mentre la spesa sanitaria pubblica è ferma al 6,2% del PIL, sotto la media europea.

Questo aumento comporterebbe tagli pesantissimi ai servizi pubblici e alle politiche sociali.
Oggi l’Italia spende circa 45 miliardi di euro l’anno per la difesa (pari al 2% del PIL). Con la firma di Meloni, nel 2035 si arriverebbe a 145 miliardi di euro, più del triplo rispetto ad oggi, in un Paese dove le liste d’attesa negli ospedali si allungano, il personale sanitario è insufficiente e molte famiglie sono costrette a rivolgersi al privato per avere cure tempestive.

Il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione per invertire questa rotta, con obiettivi chiari:

  • bloccare l’aumento vertiginoso delle spese militari,
  • rafforzare il Fondo Sanitario Nazionale con almeno 8 miliardi di euro in più ogni anno,
  • destinare maggiori risorse a welfare, scuola e cooperazione internazionale,
  • e portare l’Italia ad aderire finalmente al Trattato per la proibizione delle armi nucleari.

La provincia di Varese, dove molti cittadini già affrontano difficoltà economiche e tempi di attesa insostenibili per visite ed esami, subirebbe in pieno l’impatto di queste scelte.

Ogni euro dirottato verso le armi significa meno fondi per ospedali, infrastrutture, imprese locali e innovazione. Una scelta che non solo non aumenta la sicurezza, ma indebolisce la società e l’economia reale.


DATI A CONFRONTO

Voce di spesa Valore attuale Scenario 2035 (vertice NATO)
Spesa militare Italia 45 miliardi €/anno (2% PIL) Oltre 145 miliardi €/anno (5% PIL)
Spesa sanitaria pubblica 6,2% PIL Stagnante o in calo
Incremento annuo previsto per la difesa +9-10 miliardi €/anno Crescita continua fino al 2035
Fondi aggiuntivi per ospedali proposti dal M5S +8 miliardi €/anno Per riportare l’Italia almeno alla media UE

On. Antonio Ferrara (M5S) ha dichiarato:

“Il Governo Meloni ha scelto di spostare risorse immense verso armi e contratti miliardari per le lobby dell’industria bellica, mentre ospedali, scuole e famiglie restano senza sostegno.
Questa politica non rende l’Italia più sicura, la rende solo più povera e fragile.

Per la provincia di Varese, come per il resto del Paese, la priorità dev’essere la salute, il lavoro, l’innovazione e la sicurezza sociale.
Il Movimento 5 Stelle continuerà a battersi perché ogni euro venga investito per migliorare la vita delle persone, non per alimentare nuove guerre.”

CALENDARIO AULA  9-12 settembre 2025

Settimana politica – 9/12 settembre 2025

Questa settimana l’Aula si riunisce per discutere una serie di ratifiche internazionali. Provvedimenti che, in un mondo normale, dovrebbero essere affrontati con spirito di collaborazione e serietà. Invece, come ormai accade troppo spesso, il Governo e la maggioranza scelgono la via dei colpi di maggioranza, imponendo i tempi e riducendo lo spazio del confronto parlamentare.

Tra i provvedimenti all’ordine del giorno c’è la ratifica dell’accordo con il Bahrain (A.C. 1451), riguardante cooperazione culturale, istruzione e ricerca. Il testo completo è consultabile sul sito della Camera.

Verrà inoltre discusso l’accordo con il Giappone per i programmi “vacanza-lavoro” (A.C. 2292), che potrebbe aprire opportunità ai giovani italiani interessati a esperienze all’estero. Qui puoi leggere il testo ufficiale direttamente dal portale istituzionale.

Come Movimento 5 Stelle ribadiamo con forza: non siamo contrari a priori alla cooperazione internazionale, ma ci opponiamo a un metodo che riduce il Parlamento a una semplice stanza di registrazione delle decisioni prese dal Governo. Il nostro impegno è portare la voce dei cittadini, dei più deboli, di chi non ha lobby alle spalle. Perché il Parlamento non può essere la vetrina degli interessi di pochi, ma la casa di tutti.