Meno sanità, più armi: la scelta sbagliata del Governo Meloni

Meno sanità, più armi: la scelta sbagliata del Governo Meloni

 

Questa settimana la Camera dei Deputati ha discusso una mozione fondamentale per il futuro del Paese: dire no all’aumento vertiginoso delle spese militari e sì a maggiori investimenti nei servizi essenziali come sanità, scuola, welfare, ambiente e ricerca.

Al recente vertice NATO di giugno, la Premier Giorgia Meloni ha sottoscritto l’impegno a portare la spesa militare italiana al 5% del PIL entro il 2035, senza alcun confronto preventivo con il Parlamento.
Tradotto in cifre: oltre 100 miliardi di euro in più ogni anno destinati a difesa e sicurezza, mentre la spesa sanitaria pubblica è ferma al 6,2% del PIL, sotto la media europea.

Questo aumento comporterebbe tagli pesantissimi ai servizi pubblici e alle politiche sociali.
Oggi l’Italia spende circa 45 miliardi di euro l’anno per la difesa (pari al 2% del PIL). Con la firma di Meloni, nel 2035 si arriverebbe a 145 miliardi di euro, più del triplo rispetto ad oggi, in un Paese dove le liste d’attesa negli ospedali si allungano, il personale sanitario è insufficiente e molte famiglie sono costrette a rivolgersi al privato per avere cure tempestive.

Il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione per invertire questa rotta, con obiettivi chiari:

  • bloccare l’aumento vertiginoso delle spese militari,
  • rafforzare il Fondo Sanitario Nazionale con almeno 8 miliardi di euro in più ogni anno,
  • destinare maggiori risorse a welfare, scuola e cooperazione internazionale,
  • e portare l’Italia ad aderire finalmente al Trattato per la proibizione delle armi nucleari.

La provincia di Varese, dove molti cittadini già affrontano difficoltà economiche e tempi di attesa insostenibili per visite ed esami, subirebbe in pieno l’impatto di queste scelte.

Ogni euro dirottato verso le armi significa meno fondi per ospedali, infrastrutture, imprese locali e innovazione. Una scelta che non solo non aumenta la sicurezza, ma indebolisce la società e l’economia reale.


DATI A CONFRONTO

Voce di spesa Valore attuale Scenario 2035 (vertice NATO)
Spesa militare Italia 45 miliardi €/anno (2% PIL) Oltre 145 miliardi €/anno (5% PIL)
Spesa sanitaria pubblica 6,2% PIL Stagnante o in calo
Incremento annuo previsto per la difesa +9-10 miliardi €/anno Crescita continua fino al 2035
Fondi aggiuntivi per ospedali proposti dal M5S +8 miliardi €/anno Per riportare l’Italia almeno alla media UE

On. Antonio Ferrara (M5S) ha dichiarato:

“Il Governo Meloni ha scelto di spostare risorse immense verso armi e contratti miliardari per le lobby dell’industria bellica, mentre ospedali, scuole e famiglie restano senza sostegno.
Questa politica non rende l’Italia più sicura, la rende solo più povera e fragile.

Per la provincia di Varese, come per il resto del Paese, la priorità dev’essere la salute, il lavoro, l’innovazione e la sicurezza sociale.
Il Movimento 5 Stelle continuerà a battersi perché ogni euro venga investito per migliorare la vita delle persone, non per alimentare nuove guerre.”